Provette e Arene

Al fine di evitare alcuni dei problemi che affliggono i neo-allevatori, quali:

  • arene fornite a colonie troppo piccole,
  • morie,
  • difficoltà nel gestire/nutrire le proprie colonie in provetta;

è necessario chiarire alcuni punti fondamentali e fornire un pattern di soluzione alternativo al setup in provetta classico.
Tuttavia, prima di questo, è bene fissare un concetto fondamentale:

LE FORMICHE

Sono insetti tigmotattici, per cui adorano gli spazi stretti in cui sono a contatto gli uni con gli altri.

Solitamente in fase di fondazione, tutte le colonie palesano un comportamento timido e poco incline all’esplorazione anche nelle specie più audaci.

Ciò è dovuto al fatto che, in natura, una colonia dispiega un numero di operaie (sacrificabili) per il foraggiamento adatto alla propria dimensione ed
età; questo significa che in una colonia giovane nessuna operaia vorrà affrontare più pericoli del necessario esplorando vasti spazi (siano essi naturali o artificiali).

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Quindi: è bene non fornire spazi inutilmente grandi in modo da non stressare una colonia facendola sentire “allo scoperto” e questo vale sia per le arene che per le provette.

Non bisogna mai dimenticare che la Pazienza è la dote più grande di un allevatore nonostante (soprattutto all’inizio) sia difficile restistere alla tentazione di fornire immediatamente arene e formicai MA QUESTO E’ UN ERRORE SPESSO FATALE PER LE COLONIE!

Il secondo punto che va trattato sono…

LE PROVETTE

Indipendentemente dalla specie e dalla sua dimensione, è bene utilizzare provette in vetro da 180 x ø 20mm in quanto ben si adattano alla maggior parte delle necessità.

  • Il Vetro: non si graffia e non si opacizza come la plastica, è più facile da pulire e si pulisce meglio.
  • La Lunghezza: permette di utilizzare 1/2 della provetta (anziché 2/3) come riserva l’acqua, garantendo allo stesso tempo un quantitativo maggiore rispetto alla maggior parte delle provettevendute al dettaglio da attività non specifiche e quindi, un intervallo di tempo maggiore prima chel’acqua si consumi.
  • Il Diametro: di una misura tale da permettere di affettuare diversi tipi di manovre in provetta, fornisce maggiore superficie calpestabile agli esemplari.

Ora che si sono trattati il “perché” e gli “strumenti” necessari, è il momento di introdurre il “comeutilizzarli al meglio…

IL METODO

Il metodo si divide in 3 step elementari. Allo step 2 è presente anche una variante al metodo classico, che risulta molto utile nel caso in cui si voglia arrecare ancora meno fastidio alla colonia durante le routinarie operazioni di pulizia e somministrazione dei pasti; sacrificando qualche millimetro di spazio in provetta (cosa che non risulta un problema nel caso si usino le provette introdotte nel paragrafo precedente).

  1. Si riempie 1/2 della provetta con acqua come in ogni setup standard.
  2. Dopo aver posizionato la regina neo-sciamata (o aver fatto trasferire una colonia), spingere il cotone d’ingresso in fondo in modo da lasciare alla colonia spazio sufficiente affinché loro lo possano occupare quasi totalmente.
    Alternativa: Creare una paratia di polistirolo di 18mm di diametro con un foro centrale affinché le formiche vi passino attraverso; e usarlo per dividere lo spazio libero in provetta. E’ possibile, ma non indispensabile, utilizzare anche più di una paratia.
    – Si suggerisce di lasciare tra il cotone umido e il polistirolo uno spazio della stessa lunghezza della regina, o magari, di qualche millimetro in piu'.
    – Fatto questo trasferire la colonia se non lo si è fatto prima e spingere il cotone di chiusura in fondo fino a toccare il polistirolo, in modo che la colonia abbia come spazio abitabile solo la  camera più interna della provetta.
  3. Quando si deve nutrire la colonia (o lo spazio non è più sufficiente) basta tirare un po’ più indietro il cotone di chiusura.
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RISULTATO FINALE
LE ARENE

Data la dimensione delle provette citate nel punto precedente, una volta che la provetta sarà piena di esemplari per i suoi 2/3, allora si potrà essere certi che la colonia ha il numero giusto (se non superiore al necessario) di operai per poter fornire loro una piccola arena.

E’ bene iniziare con arene di ridotte dimensioni e che siano ben in rapporto alla dimensione della specie ospitata nella provetta.
Ovviamente è bene considerare anche la dimensione del singolo esemplare e l’indole della specie: se docile e pavida come Messor sp.; o se aggressiva e territoriale come Pheidole o Camponotus (le Camponotus sp. in aggiunta a questo, sono anche enormi e grandi camminatrici).
A titolo di esempio, qui sotto vi elenco alcune delle mie colonie e relative arene che ho fornito una volta aver riempito le provette.

 
  • Messor barbarus: provetta riempita per 2/3* → Piccolo acquario per pesci in plastica 20x15x15 cm
  • Pheidole pallidula: provetta riempita per 1/3* → Piccola piastra di petri in plasitca ca. 70 * 15 mm
  • Camponotus vagus: provetta riempita per 1⁄2* → Acquario per pesci in plastica 30x20x15 cm
  • Myrmica rubra: provetta riempita per 1/3* → Piccolo acquario per pesci in plastica 20x15x15 cm

*: Le frazioni riportate fanno riferimento alla parte della provetta rimasta libera dall'acqua.

Autore: Luigi Francesco Ricatti

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